Lo
sviluppo mentale del bambino è il retaggio di una relazione in cui
il genitore ha saputo dosare e alternare in maniera adeguata
esperienze frustranti ed esperienze gratificanti.
Come
origina la dipendenza patologica?
La
capacità della madre di sapere alternare in maniera adeguata
esperienze gratificanti e frustanti permette al bambino di andare
avanti nella sua evoluzione psichica.
Due
sono i fattori centrali per un sano sviluppo mentale:
1)
una relazione caratterizzata dalla capacità della madre di sapersi
sintonizzare con le emozioni del bambino, come condizione essenziale
perché quest’ultimo sia in possesso di quell’autostima che lo
rende in grado di sostenere l’angoscia di separazione e di
costruire un senso stabile del proprio Sé
2)
l’acquisizione, all’interno di un attaccamento sicuro tra madre e
bambino, di quelle funzioni cognitive autonome dell’Io come la
memoria, l’apprendimento, l’immaginazione, l’attenzione ed in
particolare la “funzione riflessiva” ovvero la capacità del
soggetto di saper cogliere i sentimenti, le credenze, le intenzioni e
i pensieri che stanno dietro i propri e gli altrui comportamenti (si
tratta di una funzione fondamentale nel processo di costruzione di un
Sé autonomo, individuale, relazionale, affettivo e di gruppo).
Studi
sulle dipendenze hanno evidenziato il ruolo che le esperienze
traumatiche hanno nell’insorgere di comportamenti a rischio di una
dipendenza patologica. Un legame sicuro (attaccamento sicuro)
costituisce un fattore protettivo contro la probabilità di
sviluppare disturbi post-traumatici da stress acuti e cronici dopo
l’esperienza di un trauma; al contrario l'attaccamento insicuro
costituisce con grande incidenza fattori di vulnerabilità rispetto
ad essi.
La
dipendenza patologica viene interpretata, in tal modo, nei
termini di un fallimento, per cause riconducibili a esperienze
traumatiche vissute nell’infanzia (casi di trascuratezza
psicologica, abusi sessuali, maltrattamenti fisici), fallimento nel
processo di regolazione degli affetti, che come dice il termine
stesso indica la capacità di "gestire" i propri stati
affettivi.
Un
deficit di questa funzione regolatrice e un uso eccessivo e
rigido della dissociazione, quale misura difensiva utilizzata dal
soggetto con l’intento di staccarsi da una realtà percepita come
estremamente minacciosa e fonte di ansie depressive insopportabili
portano allo svilupparsi di reiterati comportamenti compulsivi di
dipendenza. Dunque, schematizzando si può concludere che le
relazioni infantili insicure rappresentano un terreno fertile per
l’insorgere dell'addiction.
Concludendo,
nei dipendenti è, quindi, ipotizzabile una vulnerabilità
narcisistica di base derivante dalla carenza di una rappresentazione
mentale di un legame "buono" ("oggetto buono") a
cui poter fare ricorso ogni volta che il Sé si sente minacciato da
intense sensazioni ed emozioni (frustrazione, delusione, rabbia,
gelosia, invidia, depressione, impotenza, vergogna); e così, la
carenza di un legame stabile con la madre impedisce lo sviluppo
psichico del bambino, soprattutto il processo di
simbolizzazione e del pensiero, e di conseguenza favorisce
l'accesso al rapporto esclusivo e compulsivo con una sostanza o con
un comportamento di cui si è dipendenti.
Dott.ssa
Alessandra Scala
Psicologa
– Psicoterapeuta
Via
Arno n.36 – 00198 Roma
Tel.
339 3306788
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Cortina Editore, Milano
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Raffaello Cortina Editore
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