venerdì 12 aprile 2019

La violenza psicologica: il legame tra il perverso e la vittima



Quando parliamo di perversioni non ci riferiamo solo a quelle di natura prettamente sessuale ma anche a quelle relazioni perverse che si presentano nei rapporti interpersonali nei quali predomina una modalità basata sul potere e il dominio esercitato da un individuo verso un altro.

Anche se la cronaca evidenzia numerosi casi di violenza fisica, quelle di ordine psicologico sono in aumento, e pur agendo con una modalità meno manifesta si insinuano in modo più subdolo, destabilizzando la vittima dall’interno, senza lasciare segni o cicatrici visibili.

Per comprendere meglio le personalità implicate in questo incastro relazionale occorre delineare alcune caratteristiche salienti sia del perverso che della persona che si relaziona ad esso.
All’inizio il perverso cerca di mostrarsi comprensivo e affabile, spesso seduce ingannando l’altro perché il suo scopo non è di amarlo ma di farlo cadere nella sua rete; questa seduzione basata sulla menzogna è quella che chiamiamo manipolazione.
Il comportamento altamente manipolatorio messo in atto dal perverso, spinge la vittima a mettere in discussione le proprie valutazioni, rendendola così sempre più insicura, dipendente e confusa. In tal modo il carnefice esercita e mantiene potere sulla vittima.

Questi individui disconoscono i diritti altrui utilizzando la menzogna, il disprezzo e il sarcasmo per denigrare e acquisire maggior controllo, mettendo così in atto una comunicazione che disorienta col fine di portare la vittima in confusione. Quello che mostra è una completa indifferenza verso l’altro ed un mancato riconoscimento dei suoi desideri e bisogni. Questa modalità trasforma quella che dovrebbe definirsi una relazione d’amore in relazione di potere.
Allo stesso tempo, la persona che si relaziona con il perverso presenta aspetti di vulnerabilità, dipendenza affettiva, scarsa autostima, insicurezza che possono predisporre al mantenimento di legami basati sulla violenza psicologica, soprattutto se in passato la vittima ha subito abusi o maltrattamenti. Talvolta la vittima di maltrattamenti psicologici, a causa di questa grande sofferenza, presenta sintomi di natura psicosomatica come tachicardia, sudorazioni, secchezza alla gola ecc.), attacchi di panico, fobie, disturbi gastrici, malattie autoimmuni ecc.

Non è facile liberarsi dall’incastro dei legami perversi poiché queste dinamiche relazionali basate sull’ambiguità portano chi lo subisce a dubitare di se stesso, innescando così uno stato di grande confusione che spesso si tramuta nella difficoltà a fare un adeguato esame di realtà.
La possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico può aiutare la persona a comprendere meglio la natura profonda di questo legame per procedere verso il cambiamento della sua vita, mettendo fine, una volta e per tutte, a questa relazione disfunzionale.


Alessandra Scala
Psicologa – Psicoterapeuta
Via Arno n°36 – 00198 Roma


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Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti
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