Quando
parliamo di perversioni non ci
riferiamo solo a quelle di natura prettamente sessuale ma anche a quelle
relazioni perverse che si presentano nei rapporti interpersonali nei quali predomina
una modalità basata sul potere e il dominio esercitato da un individuo verso un
altro.
Anche
se la cronaca evidenzia numerosi casi di violenza fisica, quelle di ordine
psicologico sono in aumento, e pur agendo con una modalità meno manifesta si
insinuano in modo più subdolo, destabilizzando la vittima dall’interno, senza lasciare segni o cicatrici visibili.
Per
comprendere meglio le personalità implicate in questo incastro relazionale
occorre delineare alcune caratteristiche salienti sia del perverso che della
persona che si relaziona ad esso.
All’inizio
il perverso cerca di mostrarsi comprensivo e affabile, spesso seduce ingannando
l’altro perché il suo scopo non è di amarlo ma di farlo cadere nella sua rete;
questa seduzione basata sulla menzogna
è quella che chiamiamo manipolazione.
Il comportamento
altamente manipolatorio messo in atto dal perverso, spinge la vittima a
mettere in discussione le proprie valutazioni, rendendola così sempre più insicura,
dipendente e confusa. In tal modo il carnefice esercita e mantiene potere sulla
vittima.
Questi
individui disconoscono i diritti altrui utilizzando
la menzogna, il disprezzo e il sarcasmo
per denigrare e acquisire maggior controllo, mettendo così in atto una
comunicazione che disorienta col fine di portare la vittima in confusione. Quello che mostra è una completa
indifferenza verso l’altro ed un mancato riconoscimento dei suoi desideri e
bisogni. Questa modalità trasforma quella che dovrebbe definirsi una relazione
d’amore in relazione di potere.
Allo stesso tempo, la persona
che si relaziona con il perverso presenta aspetti di vulnerabilità, dipendenza
affettiva, scarsa autostima, insicurezza che possono predisporre al mantenimento
di legami basati sulla violenza psicologica, soprattutto se in passato la
vittima ha subito abusi o maltrattamenti. Talvolta la vittima di maltrattamenti
psicologici, a causa di questa grande sofferenza, presenta sintomi di natura
psicosomatica come tachicardia, sudorazioni, secchezza alla gola ecc.),
attacchi di panico, fobie, disturbi gastrici, malattie autoimmuni ecc.
Non è facile liberarsi dall’incastro
dei legami perversi poiché queste dinamiche relazionali basate sull’ambiguità portano
chi lo subisce a dubitare di se stesso, innescando così uno stato di grande
confusione che spesso si tramuta nella difficoltà a fare un adeguato esame di
realtà.
La possibilità di intraprendere
un percorso psicoterapeutico può aiutare la persona a comprendere meglio la
natura profonda di questo legame per procedere verso il cambiamento della sua
vita, mettendo fine, una volta e per tutte, a questa relazione disfunzionale.
Alessandra
Scala
Psicologa
– Psicoterapeuta
Via
Arno n°36 – 00198 Roma
Website:
www.psicologascala.it
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